Storia elettorale

Storia elettorale

Franchino Bonazzi è il mio mentore fin dalla più tenera età. Alle elezioni del 2013 mi ha mostrato la via, prima facendomi capire, pian piano, chi avrei dovuto votare, poi pronunciandosi una volta per tutte in sede di votazione, dove stavo scrutando. Ha detto, davanti a tutti:

-Fosse per me, abolirei subito il voto segreto: votare è un diritto, ma bisogna prendersi anche la responsabilità di chi e che cosa si vota, dopo.

Che cagata, ho pensato. Poi ha quasi vinto Berlusconi, quello che non lo vota mai nessuno ma vince sempre lui. Allora sottoscrivo la necessità del voto palese.

Se vero che la vita civica non si fa solo votando, anzi, si fa in tutti gli altri modi tranne votando, la vita democratica e politica di una nazione ha nelle elezioni il suo momento decisivo.

Ho il diritto di voto dal 4 Gennaio 2004. Da allora sono stato chiamato a votare 19 volte. Ci sono andato 18 volte, ho saltato soltanto il referendum consultivo della regione Lombardia sull’autonomia perché tanto non serviva a nulla di nulla e oltretutto non mettevano neanche il bollo sulla scheda elettorale. E ora ora ripassiamo gli ultimi quattordici anni di miserie.

 

12 giugno 2004
Elezioni Comunali
Ero giovane. Ero candidato con una lista. Non mi sono votato, ho votato la Francesca Turrina. Siamo arrivati ultimi, tutti quanti.
Elezioni Europee
Ho votato i Verdi, perché in Europa sono fortissimi, perché le Europee non contano un fico secco e perché a 18 anni uno vota un po’ il cazzo che gli pare.

3 aprile 2005
Elezioni Regionali
Non conservo memoria della lista cui diedi la preferenza. Non conservo memoria del candidato che votai, che Wikipedia mi dice essere Riccardo Sarfatti. Ovviamente, si perse.

12 e 13 giugno 2005
Referendum Abrogativi sulla procreazione assistita
Ovviamente l’ostruzionismo della Chiesa fece vincere l’astensionismo impedendo di capire quali fossero le intenzioni degli italiani. I referendum erano 4, mi pare di aver messo 4 SI’, per quel che è contato.

9 aprile 2006
Elezioni Politiche
Si trattava, per la prima volta nella mia vita, di esprimere con una croce tutto l’odio verso Berlusconi covato in 12 anni. Purtroppo, l’unico modo per esprimerlo era votare per Prodi. La vittoria di Prodi sembrava scontata, ma nel confronto televisivo della settimana precedente il voto che guardai divorando un pollo arrosto nell’appartamento di Bologna (tra l’altro, siccome c’era l’emergenza aviaria, i polli arrosto costavano 3 €, ne mangiavo due alla settimana) Berlusconi disse in chiusura che avrebbe tolto l’ICI (dopo aver governato con tranquillità per 5 anni) e tutti gli credettero. Prodi, che votai a malincuore, vinse di un soffio. Ovviamente l’Unione fece una figura di merda grazie al porcellum e a un tale che si chiamava Mastella. Vittoria di Pirro.

28 maggio 2006
Elezioni Provinciali, 1° Turno
e
25 giugno 2006
Elezioni Provinciali, 2° Turno
Ha vinto quello che avevo votato, Maurizio Fontanili. Votare per la provincia di Mantova mi fa sempre sentire un po’ meglio, perché alla fine, grazie al traino della Bassa, è come essere in Emilia, e girala come vuoi ma qua si vince sempre. Ovviamente, si vince sempre dove non conta un cazzo vincere.
Referendum Costituzionale
Calderoli aveva già pensato il porcellum. Pensare che potesse anche far passare alcune sue proposte di modifica alla Costituzione era una cosa avrebbe fatto uscire dalle urne e andare alle urne tutti i padri della Repubblica, da De Gasperi a Togliatti. Per una volta, vinse il buon senso, con il 60%.

13 aprile 2008
Elezioni Politiche
Per il solito discorso che il voto non andava disperso, votai Veltroni. Si perse, con disonore. E chi rivinse? Quello che avrebbe tolto l’ICI. Ah, già: forse non ce lo ricordiamo bene, ma il disastro vero è iniziato, o culminato, qui. Quindi quando racconteremo ai nostri figli tedeschi e francesi cosa è successo in Italia a un certo punto dovremo dirgli che c’era uno che si chiamava Berlusconi, ma che c’era anche uno che si chiamava Veltroni.

7 giugno 2009
Elezioni Comunali
Espressi la preferenza per mia cugina, nella lista che vinse. Mia cugina non ha tradito la mia fiducia: di lì a poco se ne è scappata in Francia a gambe levate con le sue 90 preferenze lasciando gli altri a sguazzare nel paciugo che avevano creato. Vai Machi!
Elezioni Europee
Alle Europee mi piace dare libero sfogo ai miei istinti egualitari, ambientalisti, internazionalisti e finocchisti. Sinistra e Libertà ebbe il mio appoggio.

22 giugno 2009
Referendum abrogativi sulla legge elettorale
La proposta in oggetto era una maialata per tentare di sostituire la porcata, la legge elettorale che anche oggi continua a ricordarci che gli italiani hanno lasciato che Calderoli prendesse in mano le sorti della democrazia. Referundum, ovviamente, a monte.

26 marzo 2010
Elezioni Regionali
Queste si perdono di default. E tutto sommato, sono davvero contento di aver votato il Movimento 5 Stelle, che non ha prodotto nemmeno un consigliere. Se no, avrei votato Penati, che poi è andato a far figure di merda alla provincia di Milano, e così ha vinto Formigoni, che è andato a far figure di merda in Regione.

16 maggio 2011
e
29 maggio 2011
Elezioni Provinciali
Qui si vince facile: mi concedo una vezzosa preferenza al dott. Botturi del Partito Socialista, prima di mandare uno si chiama Pastacci a governare una provincia che avrebbe dovuto essere abolita nel giro di pochi mesi e che, invece, ha resistito ancora un po’ prima che, anziché essere abolita, si è trasformata e non si vota più. Bravo a vincere, io!

12 giugno 2011
Referendum sulle centrali nucleari
EDIT a distanza di cinque anni dalla prima stesura di questo testo: sì, forse è stato un bene che abbia vinto il sì, che ci sia stata tanta partecipazione su un tema sentito. Ma siamo sicuri che quesiti prettamente tecnici siano adatti a un referendum?
Comunque votai SI’ a tre dei quattro referendum e a uno ho votato NO, come dovrebbero fare i veri democratici quando sono contrari a una cosa: votare NO, non stare a casa!

24 febbraio 2013
Elezioni Politiche
C’era bisogno di Sel alla Camera e di un po’ di governabilità al Senato. Invece, grazie al tizio che dopo aver tolto l’ICI ha votato per introdurre l’IMU promettendo poi non solo di toglierla, ma anche di restituirla, al PD è andata di un soffio la Camera e il Senato, grazie al geniale porcellum, non è andato a nessuno.
Quando i nostri figli ci chiederanno cos’è successo, bisognerà rispondergli che il PD aveva colto l’esigenza di rinnovamento della base e si era presentato come forza nuova e credibile, ma il populismo sfrenato e le istanze conservatrici avevano richiamato alle urne tutti quelli che temevano un futuro migliore, spaventati dall’ombra della sinistra. Gli si dirà così perché ai nostri figli tedeschi e francesi potrebbe far male dire tutta la verità in un colpo solo.

Elezioni Regionali
Franceschino Tiana, preferenza espressa essenzialmente per dare noia agli scrutatori del seggio rivale, è stata la scelta di giornata. Il candidato alla presidenza della Regione dimostra una volta di più come la Lombardia sia visceralmente, insovvertibilmente, innegabilmente, una regione assurda. Perché nel Lazio la giunta si è sciolta travolta dagli scandali e la lista scandolosa non ha preso voti. In Lombardia la giunta si è sciolta travolta dagli scandali e la lista scandalosa ha preso più voti di prima, nonostante il candidato del centrosinistra fosse un personaggio credibilissimo. “Lombardia, Lombardia, così facile volerti male, di sorrisi non ne fai e ti piace maltrattare, ma noi siamo i figli storti nati dentro un’osteria e riusciamo a respirare pur essendo in Lombardia…”

25 maggio 2014
Elezioni Europee
La scelta stavolta è ricaduta su “L’altra Europa con Tsipras”, uno dei sei milioni di sigle con cui accozzaglie di sinistra si sono presentate a qualche elezione. Spariti, credo, il giorno dopo. Ma quella volta il PD, trascinato dall’effetto Renzi e dagli 80 euro, prese una valanga di voti. Ho iniziato a credere che il boy scout di Firenze potesse essere l’homo novus, quello giusto per ridare slancio alla sinistra, sebbene si trattasse di opportunismo politico più che di stima per Renzi.

Elezioni comunali
Mio zio si candida, al confronto pubblico tra i tre candidati si infervora e la sedia di plastica su cui sedeva si spezza facendolo franare al suolo. Come non votarlo? Tanto non avrebbe vinto, ma la lobby delle sedie di plastica ringrazia.

17 aprile 2016
Referendum abrogativo sulle trivelle
Uno dei referendum più insulsi mai promossi. Dopo molti ragionamenti, andai contro alle indicazioni di praticamente qualunque partito e andai a votare NO. Perché A) ci tengo ai bollini sulla tessera elettorale B) a votare ci si va. Quindi, avendo vinto l’astensionismo, io ho comunque perso.

4 dicembre 2016
Referendum costituzionale
La celebre Caporetto di Renzi, che aveva puntato tutto su una riforma costituzionale a mio avviso condivisibile -non perfetta- e che, sconfitto sonoramente, prende la parabola discendente prima ancora che io riesca a votarlo per la prima volta. Il mio Sì, quindi, finisce tra le sconfitte.

4 marzo 2018
Elezioni politiche
L’indistricabile rebus di queste elezioni segna il dato più deprimente della mia carriera da elettore, che completa a questo giro la prima scheda elettorale: la mia parte politica non è mai stata così insignificante. Lacerata dai conflitti interni, devastata dai personalismi, stiracchiata verso il centro, logorata dalla responsabilità di cinque anni di governo non disastroso ma, per l’opinione pubblica, lontano dalle esigenze della gente, la coalizione di centrosinistra (ma anche gli altri partiti minori di sinistra) è ridotta al ruolo ancillare. Forse andrà al governo, forse starà all’opposizione, ma il dato numerico è sconfortante.
C’è sempre la prima volta, per ogni elettore: quella in cui si vota la Bonino. Fatto, perché in coalizione di centrosinistra, nella speranza di darle un po’ di peso. La lista non raggiunge la soglia di sbarramento.

Forse è ora di tornare a proporre i propri valori nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche. Forse è ora di capire perché gli storici valori della sinistra appartengono solo a una risicata fetta della popolazione, oppure di capire perché quei valori appartengono alla popolazione ma non sono rappresentati dal partito principale. Ci aspettano cinque anni duri. Buona fortuna.

Elezioni regionali
O, che bello perdere sempre, comunque.

 

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