Nel 2007 io deformai questa poesia di Enrico:
LARGO DO CHADO
al caffè A Brasileira
una bambina bionda parla a Pessoa:
lo saluta, batte la manina
sulla sua (metallica) per rassicurarlo,
raccomandarsi – matjuska per una statua.
io e Marco al bancone beviamo
ginja per il Fado mancato
nei pressi di Travessa de Queimada, in strade
strette da graffiti pericolanti,
negozi minimalisti
di scarpe adidas e borse eastpack
col murales puntiforme e il garage pericolante
come scenario.
E il risultato dello scempio fu questo:
ESERCIZIO DI STILE ALLA PORTOGHESE
A Lisbona due turisti
guardano in una vetrina
oggetti che potrebbero
benissimo trovare
al centro commerciale
4 Venti a Curtatone
Ma a Curtatone non ci sono
statue di Pessoa, ginja da bere
travessa de Queimada
Questo, non il pollice
distingue l’uomo dalla scimmia:
trovare sensi diversi
in identici dipinti
cambiando solo la cornice